Ferzetti (Partito comunista) è con i lavoratori Hatria e Lisciani: «Lottare per difendere la dignità»

TERAMO – Torna a farsi preoccupante la situazione lavoro nel Teramano, con le vicende dell’Hatria e della Liscianigiochi, alle prese co vertenze sindacali che mettono sotto la lente d’ingrandimento il ruolo dei lavoratori in tempo di crisi. Dorte è la mobilitazione, anche dei movimenti politici. Per Mario Ferzetti, del Partito Comunista, spottolinea la contraddizione tra quello per cui si protesta a Teramo e «ciò che a livello nazionale, e non solo, si dice, quando si parla di ripresa, di nuova occupazione, di assunzioni formate e specializzate e tecnicamente preparate. Ma la verità – dice Ferzetti – purtroppo è un’altra in Italia: è quella del profitto incontrastato e dello sfruttamento dell’altro, tutto permesso ed estremizzato dalle politiche governative da venti anni a questa parte, scelte indistintamente dai vari governi di centrodestra e di centrosinistra che si sono succeduti, formati da tutti quei partiti nati dopo la fine drlla prima Repubblica».
Per il Partito Comunista, «la Legge 30 (detta Biagi), le flessibilità salariali, le liberalizzazioni e precarizzazioni, il jobs act, la manomissione dell’articolo 18, non hanno fatto altro che rafforzare l’arroganza padronale, e nello stesso tempo quel potere di ricatto, sia su chi prova a contestare, sia su chi seguita a lavorare in rassegnazione e sempre più in sottomissione, il tutto dimostrato dalla scarsa partecipazione operaia allo stesso sciopero, aggravato poi l’accaduto, dalla divisione puerile sindacale, sulle stesse scelte di lotta».
La riflessione di Ferzetti, in perfetta solidarietà con i lavoratori della Liscianigiochi, è un appello «all’unità operaia per continuare la lotta e difendere il proprio posto di lavoro e quei diritti sanciti dalla Carta Costituzionale ma soprattutto per difendere quel diritto che è la dignità umana».